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Scontri sul raccordo dopo Avellino-Paganese: 22 indagati

 Scontri post derby Avellino-Paganese, perquisizioni all’alba da parte delle Digos di Avellino e Salerno presso le abitazioni di 20 tifosi indagati dalla procura avellinese, considerati i protagonisti delle violenze avvenute lungo il raccordo Salerno-Avellino. Quindici indagati sono tifosi della Paganese, cinque dell’Avellino, tutti di Montoro, questi ultimi difesi dall’avvocato Fabio Tulimiero; assieme a loro, sempre tra i supporters biancoverdi, c’erano anche due minorenni, indagati dalla procura dei minori di Napoli, che fanno salire gli autori degli scontri a 22.Nel decreto di perquisizione è stata ricostruita dalla procuratrice Teresa Venezia l’intera vicenda: subito dopo la partita alcuni tifosi della Paganese, che stavano rientrando a bordo di un monovolume, sono stati seguiti e avvicinati da una Tiguan e una Lancia Musa. Sopra c’erano sette tifosi dell’Avellino, tra cui i due minori, che all’interno della galleria di Solofra hanno affiancato, cercando di fermarne la marcia, il minivan dei rivali; più avanti, all’altezza di Montoro,  si sono affiancati un’altra volta e abbassati i finestrini hanno colpito a più riprese l’auto dei tifosi della Paganese con l’asta della bandiera. Da qui la reazione dei rivali, che hanno messo di traverso il loro minivan sul raccordo paralizzando il traffico e incappucciati, con aste, mazze da baseball e bottiglie, si sono scagliati contri i tifosi biancoverdi danneggiandone le auto e colpendoli fino a ferirli. Oggetto della furia anche incolpevoli cittadini, le cui auto sono state danneggiate; momenti di terrore a cui hanno assistito anche alcune famiglie e i loro figli piccoli, bloccati sul raccordo a bordo delle loro auto. Ora i protagonsiti degli scontri dovranno rispondere, a vario titolo, delle accuse di violenza aggravata, rissa, lesioni personali, blocco della circolazione e danneggiamento in concorso


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