Truffa informatica: si sono avvalsi tutti della facoltà di non rispondere, nel corso degli interrogatori di garanzia davanti al gip del tribunale di Salerno, i primi sei indagati. I destinatari dell’ordinanza rispondono a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata all’accesso abusivo a sistemi telematici, riciclaggio di denaro sottratto mediante truffa informatica effettuata a seguito della captazione fraudolenta delle credenziali di accesso ad home banking, con trafugamento di ingenti somme di denaro e trasferimento delle stesse su propri conti correnti e carte prepagate. A notificare i provvedimenti i carabinieri della compagnia di Solofra che hanno svolto l’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Salerno.Dalle investigazioni è emerso il ruolo di primo piano che avrebbe avuto G. G – una 33enne di Montoro. Secondo l’accusa rivestirebbe quello di “perno organizzativo delle operazioni di prelievo del denaro di provenienza illecita”. Inoltre, pur essendo incensurata avrebbe manifestato “una peculiare propensione a delinquere, mostrandosi desiderosa di guadagni sempre maggiori e insensibile alle prevedibili conseguenze di tale scelta di vita”.
In base all’accusa, P.P. – 26enne di Solofra – aveva il duplice ruolo di riciclatore, cioè “colui che prelevava presso le casse degli uffici postali i proventi delle truffe, mansione retribuita con la percentuale del 6%, nonché procacciatore di ulteriori persone disponibili ad intestarsi un conto corrente, mansione per la quale veniva retribuito con la percentuale dell’1%”.
In base all’accusa, P.P. – 26enne di Solofra – aveva il duplice ruolo di riciclatore, cioè “colui che prelevava presso le casse degli uffici postali i proventi delle truffe, mansione retribuita con la percentuale del 6%, nonché procacciatore di ulteriori persone disponibili ad intestarsi un conto corrente, mansione per la quale veniva retribuito con la percentuale dell’1%”.
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